2.1.3 Venezia
Venezia ha definito alcune linee di indirizzo in attesa del vero e proprio processo partecipativo1.Nella fase di programmazione, il Piano Strategico sarà costruito secondo uno schema che prevede tre livelli e cinque moduli. Riportiamo a seguire lo schema pubblicato sul sito ufficiale della Città Metropolitana di Venezia:
3 LIVELLI
- MACRO: rispetto al quale si prevedono azioni di orientamento e resilienza (che prende in considerazione anche l’ambito extra metropolitano, sul quale non è possibile incidere direttamente, se non con azioni di coinvolgimento e sulla base dell’individuazione di interessi comuni e prospettive di sviluppo sinergiche); [esempio: Alta Velocità, Porto off-shore]
- METRO: dove formare visioni e obiettivi, condivisi con gli attori territoriali e le comunità, sono i progetti di grande impatto realizzabili in ambito metropolitano (sostenuti non solo con il bilancio della Città Metropolitana e dei Comuni ma, possibilmente anche con i fondi comunitari e/o regionali e attraverso la partnership pubblico-privato, con gli apporti dei privati derivanti dagli strumenti attivati a livello di partnership);
- MICRO: i progetti di rigenerazione, consolidamento e manutenzione, che variano dalle manutenzioni diffuse, minute e quotidiane immediatamente percepite dalle comunità insediate, allo svolgimento coordinato, efficace ed efficiente, delle attività proprie di amministrazione pubblica e di servizi di base, con una azione costante e diffusa sul territorio (da realizzare anche con fondi delle Città Metropolitane e dei Comuni aderenti).
5 MODULI
- la dimensione partecipativa ossia il confronto con gli stakeholder, che richiede il vaglio e recepimento delle proposte degli stakeholder del territorio, a partire da Università, Camera di Commercio, Categorie economiche, Ordini professionali e società civile, attraverso un efficace percorso di ascolto del territorio e la costituzione dei Forum previsti dallo Statuto;
- i rapporti inter-istituzionali tra gli Enti coinvolti, nel cui ambito si cerca la conciliazione tra la programmazione comunitaria (linee di finanziamento), dello Stato (attraverso la legge finanziaria, le leggi di settore, le grandi opere), della Regione (attraverso il Piano di sviluppo regionale, il Piano territoriale regionale di coordinamento, le leggi di settore, gli accordi attuativi delle funzioni attribuite e delegate);
- la configurazione a matrice, che vede linee di programma incidere su molteplici ambiti ed i singoli progetti operare su diverse linee di programma;
- l’ambito temporale, che prende in considerazione sia il lungo periodo (linee di programma) che il medio e breve (progetti cantierabili), nel rispetto del principio secondo cui una strategia deve adeguarsi alle mutevoli condizioni che la strutturano e dunque essere resiliente.
- le risorse: le modalità di recupero delle risorse economiche, dirette da parte dell’Ente, tramite finanziamento ai diversi livelli, con investimenti privati, fundraising, project-financing, etc
L’elemento innovativo, diversificante e qualificante della progettazione ricompresa nel Piano strategico metropolitano proposto, rispetto alle forme ad oggi praticate sulla scorta delle leggi di settore, è quello di riuscire a combinare in termini virtuosi i diversi fattori, livelli ed ambiti di intervento che lo compongono.