Fluida, non necessariamente debole: soluzioni per rafforzare la “classe” degli innovatori
NON FUSIONI MA SINERGIE
Sono decine i centri di ricerca e le strutture dedicate all’immissione dell’innovazione nel sistema produttivo dell’area metropolitana.
Strutture tra loro molto differenti come campo d’azione e modalità di impegno, struttura societaria, risultati conseguiti. Anche dietro uno stesso nome esistono realtà così differenti e variegate che pensare di migliorare l’azione di questi player attraverso delle fusioni sic e simpliciter sembra una strada poco percorribile. Però le sinergie possibili potrebbero essere moltissime per svariate funzioni.
Si è già detto della necessità sempre più impellente di riuscire ad accedere a finanziamenti europei, ma le collaborazioni possono anche indirizzarsi a molti altri servizi. “il risultato migliore che si possa raggiungere nel breve termine non dipende tanto da operazioni di fusione, ma dall’integrazione delle diverse offerte di servizio dei vari soggetti in una offerta unica, chiara e trasparente, in modo che le imprese conoscano chi fa cosa nell’ambito dei servizi all’innovazione e quindi dove reperire ciò che interessa loro” (cfr. Massimo Malaguti).
ATTRARRE CAPITALI PER LE NUOVE IMPRESE INNOVATIVE
Una delle criticità più forti ravvisate nel nostro territorio è l’incapacità di attrarre capitali a sostegno di nuove imprese a carattere innovativo. Negli ultimi anni la legislazione nazionale si è evoluta al riguardo, basti pensare all’insieme di provvedimenti inclusi negli strumenti afferenti al Decreto Sviluppo che a tutt’oggi però manca di diversi decreti attuativi. La grande novità di questi ultimi anni è comunque l’interesse al “mercato dell’innovazione del mercato di capitali del risparmio gestito (fondi pensione e fondi immobiliari)” (cfr. Tommaso Santini).
Questo interesse apre opportunità molto interessanti per chi abbia delle buone idee, ma i nuovi imprenditori devono impossessarsi di un “linguaggio e di un sistema di procedure per accedere a questi capitali ossia le imprese innovative devono munirsi di piani industriali e governance trasparenti” (cfr. Tommaso Santini). Una sfida prioritaria per tutto il sistema dei parchi e degli incubatori oltre che per i diversi corpi intermedi attivi nella Città Metropolitana che offrono assistenza a nuovi imprenditori come le Camere di Commercio.
VALORIZZARE LA FORMAZIONE NON ISTITUZIONALE
Come nascono le nuove idee? Ci sono ambienti più o meno favorevoli? Si può imparare ad essere creativi? Libri, studi e ricerche che cercano di dare risposte a queste domande chiave sono moltissimi. Ma non esistono risposte univoche, non esistono formule magiche per generare creatività ed innovazione. Spesso questi due elementi scaturiscono da percorsi molto variegati, che vanno al di là di qualsiasi percorso istituzionalizzato. Per questo appare molto importante riuscire a intercettare forme di “innovazione” che si formano lontano dai luoghi dedicati all’innovazione creando momenti e luoghi di conoscenza tra innovatori molto informali.
RAFFORZARE LE RETI DEI LAUREATI
A conclusione del percorso di studio si sente la necessità di creare delle “comunità” per lo scambio di informazioni e opportunità. Le stesse università potrebbero rafforzare i servizi di placement, per creare ponti verso il mondo del lavoro a favore dei propri laureati. In questo caso la rete dovrebbe già guardare oltre i confini della metropoli.
Anche in questo caso le possibili sinergie tra i differenti atenei metropolitani, senza immaginare difficili fusioni, potrebbero essere un ottimo punto di partenza. “Per i giovani laureati è importante potersi inserire in reti di relazioni che consentano di acquisire un punto di osservazione più ampio sullo stato e sulle aspettative del mercato della professione. Appare inoltre altrettanto importante che l’orientamento effettuato dalle Università e dalle Istituzioni sia integrato da attività di “scouting del talento”, per fare emergere la vocazione individuale e indirizzare quindi la scelta professionale in maniera più consapevole e coerente”. (cfr. Massimo Malaguti).
POSSIBILI LEVE DI ATTUAZIONE:
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Creare un coordinamento tra gli attori istituzionali dedicati alla promozione dell’innovazione nel tessuto produttivo metropolitano per alcuni servizi specifici;
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creare un coordinamento per l’attività di formazione post-laurea (scuole di dottorati, master, ecc.);
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sostenere la creazione di un movimento associativo che si confronti con lo stato e il mercato su qiestioni fiscali, previdenziali, normative per gli appartenenti alle nuove professioni;
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implementare la copertura a banda larga e di reti wi-fi negli spazi pubblici;
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concertare un’assistenza qualificata per i nuovi imprenditori innovativi.