Enunciati prospettici
Come interagiranno nel futuro le variabili dell’uso del suolo con le dinamiche della società, dell’ambiente, della qualità della vita? Come possiamo immaginare l’accesso al “bene città” nel 2020? Quali saranno i valori in grado di orientare le politiche e che cosa riterremo indispensabile per un corretto uso del suolo nel futuro?
Gli enunciati prospettici sono uno strumento semplice, diretto e comunicativo che mette in crisi le convinzioni sedimentate raccontandoci frammenti di futuri possibili. Queste descrizioni non formano un insieme coerente e spesso si contraddicono volutamente. Essi raccordano le criticità agli obiettivi, permettendo di rafforzare le strategie e mettendo a nudo le connessioni tra ambiti disciplinari diversi. Coinvolgono l’immaginazione nella costruzione di prospettive future indipendentemente dai trend attuali e dalla volontà di immaginare necessariamente un futuro idilliaco , tendenti tanto all’utopia e quanto alla distopia.
Ne iniziamo una breve lista, ma ciascuno si potrà cimentare nello scovarne a proprio piacimento; non dimentichiamoci che siamo già nell’Europa 2020:
- La quota di alloggi sociali è fissata al 60%;
- Venezia diventa una periferia povera;
- le metropoli di Venezia e Milano pianificano uno sviluppo unitario;
- gli operatori delle smart cities sono diventati attori urbani dominanti;
- le politiche pubbliche sono più favorevoli per gli affitti che per l’accesso alla proprietà;
- il mercato degli alloggi è segmentato in funzione delle performance energetiche degli alloggi;
- abiteremo più luoghi in funzione della nostra attività quotidiana;
- si fa della mixitè intergenerazionale una priorità;
- l’habitat abusivo rappresenterà una parte sostanziale delle costruzioni di alloggi;
- la metà degli uffici del parco tecnologico VEGA è trasformato in alloggi;
- il parco di alloggi della Città Metropolitana di Venezia è costituito al 95% da monolocali;
- residenze per studenti e case di riposo vengono fuse pena lo scioglimento;
- i giovani si identificano più nel loro quartiere che nella città metropolitana;
- l’autonomia energetica è diventato il primo fattore di gerarchizzazione delle metropoli;
- l’agricoltura perde la sua ragione produttiva e diventa un mero modo di gestione del territorio;
- i territori di bonifica vengono allagati;
- il modello insediativo della città lineare è più calzante di quello della città policentrica;
- Venezia è stata oggetto di un rinnovamento urbano che ha permesso possibile l’insediamento di nuova popolazione;
- le infrastrutture degli alloggi sono smontabili;
- con l’Expo del 2015 Venezia diventa la piazza del turismo di Milano;
- le zone fluviali e litorali sono massimamente disurbanizzate;
- la città diffusa diventa un territorio di emarginazione;
- non esiste più lo spazio pubblico;
- l’abitare è condiviso, si sta dove c’è spazio o dove se ne ha bisogno;
- la demolizione e ricostruzione di alloggi permette forti riduzioni della pressione fiscale;
- l’80% dei proprietari ha più di 65 anni;
- i giovani abitano principalmente nella città diffusa, deregolamentata e aperta alla costruzione di alloggi;
- si assiste a nuove forme di abitare comunitario;
- la metropoli acquista terreni agricoli pubblici e impiega agricoltori;
- la qualità agricola dei suoli non permetterà più di produrre e la metropoli dovrà completamente importare i suoi prodotti;
- vengono effettuate bonifiche per recuperare terreni agricoli produttivi;
- la Città Metropolitana di Venezia promuove lo sviluppo della prima porzione del bosco di pianura padano.
La costellazione tracciata dagli enunciati, proiettando iperbolicamente nel futuro indizi e suggestioni raccolti, ci mette di fronte a realtà possibili anche se spesso (non sempre) improbabili. Si evidenzia che in generale gli enunciati pongono un’attenzione particolare al “diritto alla città”, alle politiche di governance e gestione del bene suolo.
Per la costruzione degli enunciati prospettici si è fatto riferimento sia ai risultati delle interviste sia a “DATAR, Gilles Pinson et Max Rousseau, – Les systèmes métropolitains en France. Conditions, systèmes, environnements – «Systèmes Métropolitains» de Territoires 2040”.
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