Perché la mobilità pubblica è una delle sfide più importanti per il nostro territorio?

La mobilità è una sfida tra le più urgenti rispetto all’obiettivo di uno sviluppo del nostro territorio in senso metropolitano. Tra le molte ragioni che possono essere portate a sostegno di questa affermazione, ne indichiamo tre:

1. un’offerta integrata di mobilità pubblica è probabilmente lo strumento migliore per costruire una percezione unitaria della città metropolitana, oggi ancora largamente assente;

2. la crisi economica sta facendo riscoprire il trasporto pubblico, agendo su quella leva che le aziende di trasporto non avevano saputo usare in anni precedenti (nonostante la domanda complessiva di mobilità sia in calo, le frequentazioni dei treni nel periodo marzo 2010-marzo 2012 hanno registrato un aumento del +9% nella PaTreVe). Se si saprà sfruttare questa congiuntura favorevole si potrebbe consolidare questa tendenza;

3. la mobilità è uno dei grandi temi che le aree metropolitane nel mondo stanno affrontando in modo strategico, modificando la propria offerta e adeguandola ad esigenze sempre più alte di qualità, accessibilità ed efficienza del servizio. Ciò avviene sulla spinta di un forte dinamismo economico-sociale in cui questo settore si trova pienamente coinvolto, e che possiamo ricondurre a tre driver principali:

– il driver tecnologico (i social network, le reti peer to peer, la diffusione degli smartphones e le tecnologie di connessione dei veicoli),

– il driver culturale (la crescente tendenza ad una economia di consumo consapevole, la ludicizzazione dei comportamenti e delle scelte, il riconoscimento di una costellazione di valori che vanno oltre la velocità dello spostamento);

– il driver imprenditoriale (il riconoscimento che i governi da soli non sono in grado di risolvere i problemi della mobilità lasciando spazio a nuovi operatori con enormi opportunità di guadagno)

 

Le interviste mirate

L’Osservatorio sulla Città Metropolitana, riconosciuta la centralità del tema della mobilità, ha individuato una serie di azioni concrete per contribuire allo sviluppo di politiche di coesione all’interno della Città Metropolitana.

Con questo obiettivo sono stati intervistati specialisti, stakeholders e opinion leaders: ciò ha permesso di raccogliere un ricco corpus di analisi, testimonianze e proposte, da cui è stato possibile sintetizzare una mappa coerente non solo delle principali criticità della mobilità metropolitana, ma anche delle azioni che oggi sarebbe necessario implementare per ottenere un sensibile miglioramento del servizio.

Sono stati intervistati Agostino Cappelli, Silvio Nocera, Giovanni Seno, Stefano Angelini, Giuseppe Fasiol, Franco Migliorini, Marcello Panettoni, i tecnici della Net Engineering, Federico Parolotto.

 

Gli Obiettivi

La serie di interviste mirate ha aiutato a enucleare tre obiettivi di vertice, che puntano a orientare una governance della mobilità su scala metropolitana:

1- Riportare il Cittadino nel ruolo di baricentro delle politiche di trasporto,

2- Costruire su scala metropolitana una nuova politica di interventi sulle infrastrutture,

3- Creare un nuovo modello di gestione del rapporto trasporto pubblico / trasporto privato.

Ciascun obiettivo è stato quindi declinato in una serie di strategie finalizzate a facilitare il superamento delle criticità e l’ottimizzazione delle opportunità.

 

Le Azioni

Tutte le azioni proposte sono sostenute da una serie di casi studio esemplari, sia a livello italiano che internazionale, che assolvono al compito di dimostrarne la fattibilità entro contesti urbani paragonabili al nostro. Sono indicazioni elaborate partendo dalle opinioni raccolte nel corso delle interviste.

Citiamo di seguito alcune delle indicazioni / azioni emerse, indicandole in termini sintetici e organizzandole per obiettivo. Prossimamente, con la pubblicazione integrale della ricerca, il presente portale presenterà ogni azione in modo articolato, contestualizzandola e sviluppandone nel dettaglio modalità e implicazioni.

 

> Il Cittadino come baricentro delle politiche di trasporto:

Integrare la tariffazione e la bigliettazione del trasporto pubblico locale su gomma (misura realizzabile anche senza fusioni e variazioni dell’assetto amministrativo delle aziende, grazie alle tecnologie attualmente in dotazione);

Re-allocare gli spazi della mobilità privata nelle strade, ricavando corsie preferenziali per i mezzi pubblici, anche eventualmente solo in determinate ore del giorno;

Ottimizzare le linee extraurbane al fine di semplificare le modalità di percorrenza del territorio metropolitano e facendole convergere sui nodi del SFMR;

Costruire progetti di micro-mobilità che servano le stazioni ferroviarie (finanziabili nella loro fase di avvio da fondi pubblici o comunitari) in modo da sollecitare la domanda di trasporto;

Attuare politiche di comunicazione al cittadino che informino i potenziali utenti in modo onesto e trasparente della qualità e delle possibilità del servizio offerto, utilizzando come canali i social network e le piattaforme online di uso più comune, avviando azioni di marketing e storytelling urbano per il trasporto pubblico;

Adeguarsi agli standard “open data” disponibili per moltiplicare le possibilità di creazione di nuovi servizi al cittadino (“se le aziende e le città rendessero i dati disponibili gratuitamente e con aggiornamenti in tempo reale, una piccola armata di studenti sarebbe già pronta ad usarli per renderli disponibili a tutti attraverso gli smartphones”).

 

> Gli interventi sulle infrastrutture:

Avviare un processo di concertazione che veda al tavolo le aziende di trasporto, il regolatore a livello regionale e anche i rappresentanti delle principali pubbliche amministrazioni della Città Metropolitana di Venezia;

Stendere un programma condiviso di ottimizzazione e ristrutturazione del sistema che regoli precisamente le tappe per raggiungere gli obiettivi prefissati;

Determinare la natura e le caratteristiche del mercato dei trasporti, stabilendo in modo concertato a livello metropolitano i servizi e il prezzo del loro uso, aggiustando le decisioni in modo dinamico grazie alle banche dati messe a disposizione dagli operatori (aziende di trasporto, utenti, banche, enti di gestione delle infrastrutture e dei servizi) e dagli utenti;

Garantire sempre la possibilità che una parte dello spostamento possa essere effettuata con un mezzo privato (sia esso a motore o dolce), in modo da far lavorare in sinergia con il trasporto pubblico il grande patrimonio di autoveicoli privati della Città Metropolitana;

Completare la rete ciclabile in ambito urbano e soprattutto i collegamenti lungo le dorsali principali degli insediamenti;

Valutare le differenti tecnologie offerte allo stato attuale dal mercato, istituendo partenariati ed entrando nelle reti di innovazione delle smart cities.

 

> La gestione del rapporto mobilità pubblica e privata:

Organizzare le informazioni provenienti sia dal servizio pubblico che dagli utenti privati in un’unica piattaforma;

Determinare il prezzo dei parcheggi pubblici in città in base alla domanda e ottimizzare i parcheggi di interscambio in corrispondenza dei nodi di mobilità periurbani;

Disincentivare il trasporto privato nei centri con sistemi di pedaggio o tassa di accesso (vedi la “congestion charge” di Milano);

Organizzare sistemi di spedizione delle merci acquistate nei centri urbani direttamente a casa degli acquirenti, in modo da rendere superfluo raggiungere i negozi con l’automobile;

Favorire l’insediamento di attività nei pressi dei luoghi di scambio modale, in modo da creare flussi di frequentazione anche nelle ore di inutilizzo dei parcheggi automobilistici;

Implementare tutti gli accorgimenti utili a incentivare l’intermodalità (ad es. dare la possibilità di trasportare biciclette private con bassi costi aggiuntivi sulle tratte locali dei treni);

Integrare i servizi di bike sharing a livello metropolitano, con un sistema unico di abbonamento e tariffazione;

Incentivare il carpooling, permettendo ad esempio alle autovetture private che stanno offrendo un servizio di transitare nelle corsie preferenziali dei taxi e dei mezzi pubblici;

Promuovere servizi di ridesharing assistenziale (es. l’ITNAmerica, rivolto alle persone anziane e a chi non può guidare: gli utenti offrono passaggi guadagnando crediti che potranno utilizzare poi per richiedere di essere trasportati).