2 La governance metropolitana in Italia


2.1 Le aree metropolitane italiane

Le principali dimensioni delle 14 Città Metropolitane in Italia (popolazione, Prodotto Interno Lordo ed estensione territoriale dell’area metropolitana). Fonte: STARTCity, rielaborazione The European House – Ambrosetti su dati ANCI e Istat, 2015.

 

Dopo trent’anni di studi, confronti, approfondimenti la Città Metropolitana è stata finalmente istituita nel 2014 con la legge Delrio. Prima di questo intervento altri interventi legislativi a partire dalla 142/90 erano stati sostanzialmente ignorati mentre forme di governance metropolitana diventavano realtà in molte delle aree metropolitane italiane (basti pensare alla questione delle utilities e alle mille agenzie di scopo costituite per superare il problema dei limiti amministrativi).

Possiamo quindi brevemente affermare che l’istituzionalizzazione della dimensione metropolitana legittima una realtà già esistente e dota gli attori di alcuni strumenti che dovrebbero consentire loro di gestire le politiche ordinarie e strategiche in modo coordinato su tutto il territorio. Di fatto è altrettanto innegabile che, se queste istituzioni funzionano bene in aree metropolitane relativamente omogenee e caratterizzate da un centro ben riconoscibile, potrebbero incontrare maggiori problemi in un territorio come quello veneziano, in cui il policentrismo e la diffusione dei centri decisionali – ben al di fuori dei confini metropolitani attuali – costituisce di certo il principale problema alla legittimazione dell’istituzione metropolitana stessa. È proprio sui confini amministrativi che si gioca il primo fattore di interpretazione del Piano Strategico Metropolitano. Esso infatti non deve essere inteso come un piano atto semplicemente a dare un indirizzo all’area vasta entro i confini metropolitani, ma deve essere concepito come un documento aperto e di ampi orizzonti, che può catalizzare gli interessi su scale diverse a seconda del tema strategico elaborato. È proprio quindi intorno alla costruzione del Piano Strategico Metropolitano che si può immaginare di ricostruire quell’idea di governance trasversale sulle strategie e sui progetti con gli attori della PaTreVe, con la Regione Veneto e con tutti gli attori pubblici o privati che operano su un livello ed una scala sovralocale. Basti pensare al tema del Trasporto Pubblico locale che impatta sulla qualità della vita di migliaia di persone che quotidianamente si muovono tra Treviso – Venezia – Padova1.

Più in generale è ormai evidente come il governo delle Città Metropolitane non possa essere efficace senza una politica nazionale per le città. Dopo alcuni rimpalli la Commissione Europea ha adottato il Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020, con una dotazione finanziaria di pari a oltre 892 milioni di euro di cui 588 milioni di risorse comunitarie: 446 allocate sul Fondo di Sviluppo Regionale (FESR) e 142 sul Fondo Sociale Europeo (FSE), cui si aggiungono 304 milioni di cofinanziamento nazionale2. Le linee di finanziamento distribuiscono i fondi con logiche di progettualità sugli assi “Agenda digitale metropolitana” (151.982.830€), “Sostenibilità dei servizi pubblici e della mobilità urbana” (318.288.000€), “Servizi per l’inclusione sociale” (217.193.592€), “Infrastrutture per l’inclusione sociale” (169.751.580 €), “Assistenza tecnica” (35.717.332 €) e con logiche di ripartizione che favoriscono le Città Metropolitane delle aree meno sviluppate del centro sud del Paese.

Venezia dispone, grazie al PON Metro, di 40.218.000 di euro, a fronte del coinvolgimento nei diversi obiettivi di almeno il 70% dei Comuni della Città Metropolitana. Inoltre Venezia beneficerà di 10 milioni di fondi POR FESR (Programma Operativo Regionale) provenienti attraverso la Regione e assegnati direttamente ai soggetti attuatori: 3,7 milioni ad ACTV per l’acquisto di nuovi autobus e circa 5 milioni destinati alla residenza pubblica. Tale progetto prevede il coinvolgimento di altri 5 Comuni: Quarto d’Altino, Marcon, Salzano, Spinea, Mirano.

Al momento è ancora presto per poter avanzare considerazioni sull’applicazione del PON Metro, soprattutto in merito all’efficacia delle strategie e alla capacità delle Città Metropolitane di elaborare e avviare progetti che vadano nella direzione delle linee di finanziamento previste


1 Sul tema della Mobilità si rimanda a quanto scritto in Carlo Pavan, Nicola Pavan, Giuseppe Saccà, Venezia Città Metropolitana, 2014, pp.19-57. Sinteticamente la ricerca stimava in 90’000 gli utenti giornalieri del trasporto pubblico extraurbano nella città metropolitana allargata (PaTreVe).

2 Fonte: Agenzia Coesione Territoriale.