Le energie rinnovabili nella Città Metropolitana di Venezia

Con l’Osservatorio sulla Città Metropolitana la Fondazione Gianni Pellicani, nel 2013, ha cominciato a registrare l’utilizzo delle fonti energetiche nel territorio. Il primo dato che emerge riguarda i consumi (Figura 27). Questo dato è particolarmente interessante perché se da un lato mostra come dal 2000 al 2011 i consumi in ambito domestico e nel settore terziario sono aumentati con una certa regolarità dall’altro ci fa percepire la fortissima incidenza della crisi economica di questi ultimi anni nel settore industriale.

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Figura 27: Consumi energetici per settore 2000-2011.
Elaborazioni 120lab per Fondazione Gianni Pellicani su dati TERNA

Questo settore infatti registra una diminuzione dei consumi con flessioni negative importanti proprio a partire dal 2008. In particolare, mentre Padova e Treviso trovano un loro equilibrio a partire dal 2010, è Venezia, con la crisi delle sue aree industriali, a registrare un saldo negativo di anno in anno sempre maggiore. E’ altresì vero che la riduzione dei consumi delle industrie è legata in quota parte anche all’aumento di utilizzo delle energie rinnovabili che sono generate in modo diffuso nel territorio.

A livello domestico il dato sollecita considerazioni sull’importanza della riduzione dei consumi attraverso un piano di rigenerazione o conversione ecologica efficiente.

Per quanto riguarda la produzione energetica, grazie ai dati di TERNA, possiamo dire che la provincia di Venezia si conferma con la più alta produzione di energia termoelettrica sulla produzione totale provinciale di energia. Questo nonostante la riduzione dai 9001,3 GWh del 2008 ai 5326,3 GWh del 2011 e la crescita nella produzione di energia da fotovoltaico (da 1,4 GWh del 2008 ai 71,8 GWh del 2011) e da bioenergie (dai 88,6 GWh del 2009 ai 119,3 GWh del 2011). La provincia con la più alta produzione di energie da fonti rinnovabili risulta essere Treviso che, nonostante registri una crescita nella produzione di energia termoelettrica e la riduzione nella produzione di energia idrica, si conferma come molto efficiente nella produzione di energia da fotovoltaico e bioenergie. Padova è invece la provincia che registra una crescita di tutte forme di produzione di energia (rinnovabili e non) dal 2008 al 2011.
Complessivamente, quindi, dal 2009 al 2011 si registra nel territorio della Città Metropolitana di Venezia un aumento nella produzione di energia da fonti rinnovabili che passa dal 13% al 20%.

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Figura 28: Energia da fonti rinnovabili nella città metropolitana.
Elaborazioni 120lab per Fondazione Gianni Pellicani su dati TERNA

Un focus particolare può essere fatto sulla potenza da fotovoltaico installata annualmente (Figura 29) analizzando i dati comunali forniti da GSE (Gestore dei Servizi Energetici) per i tre capoluoghi di provincia.

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Figura 29: Fotovoltaico, potenza installata per anno nei capoluoghi di provincia.
Elaborazioni 120lab per Fondazione Gianni Pellicani su dati GSE

Il primo dato che emerge è il forte aumento di potenza installata dal 2007 al 2012, passando: per Venezia dai 93 ai 5797 kW, per Treviso dai 34 ai 1842 kW, per Padova dai 113 ai 2898 kW con punte eccezionali, dovute a particolari interventi pubblici, negli anni 2010 e 2011.
Dati “alla mano” è chiaro che per concretizzare le opportunità afferenti al Green New Deal servono l’impegno delle amministrazioni locali, finanziamenti da parte dei privati (attraverso le possibilità offerte per la riqualificazione e la rottamazione degli edifici grazie alle Energy Service Company – ESCO – o a strumenti misti come JESSICA – acronimo di Joint European Support for Sustainable investet in City Area²) e una partecipazione dei cittadini per una condivisione di scelte che cambieranno il nostro modo di vivere la città.

Il territorio metropolitano, nella sua interezza, presenta concrete possibilità di miglioramento per la produzione di energia da fotovoltaico non solo per progetti di rottamazione nei centri abitati, ma anche per villette unifamiliari o capannoni industriali che caratterizzano l’area vasta (si veda al riguardo quanto scritto per i pannelli fotovoltaici nel paragrafo agrienergie del rapporto “Abitare Mestre 2010”, Fondazione Gianni Pellicani, 2010).


2) JESSICA è uno dei tre protocolli d’intesa, con Jasper e Jeremy, tra le istituzioni politiche finanziarie europee, BEI e BCE, con le autorità nazionali e regionali dei paesi interessati per gli investimenti sostenibili nelle aree urbane previsti nei fondi strutturali 2007-2013. E’ un’iniziativa congiunta della Commissione Europea, della BEI e della Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa, e in Italia è supportata da Cassa Depositi e Prestiti. L’obiettivo è quello di mettere insieme le sovvenzioni destinate ai programmi di riqualificazione e sviluppo urbano con i prestiti e le capacità delle banche.


 

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> Riqualificazione energetica: due scenari

 


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> Un compito per la Metropoli

> Consumo di suolo e patrimonio edilizio

> Qualità e crescita del patrimonio edilizio abitativo

> Conclusioni agli scenari: incentivare il recupero

> I distretti del commercio

> Diritto alla città

> Criticità

> Enunciati prospettici

> Obiettivi e strategie /1: Rigenerazione urbana

> Obiettivi e strategie /2: Costruire il diritto alla città

> Obiettivi e strategie /3: Natura e spazio costruito: la visione integrata